Chi siamo

L’Unione dei Circoli Cinematografici Arci è un’associazione nazionale di promozione della cultura cinematografica attiva dal 1967.
Associa più di 150 circoli in tutta Italia con un importante circuito di sale e arene estive.
Offre servizi ai circoli, attività di orientamento, formazione specifica e aggiornamento normativo.

 

La rete

Scopo principale dell’Unione dei Circoli Cinematografici Arci è dare impulso, sostenere e organizzare la rete dei Circoli, tenendo conto delle eccellenze interne al circuito e dei differenti contesti territoriali in cui questi operano.
I circoli e le associazioni Ucca possono essere suddivisi in tre grandi categorie:
– cineclub o filmstudio che operano su base continuativa, potendo contare sulla disponibilità di una sala;
– circoli del cinema che mantengono attiva la programmazione di uno spazio, spesso in piccole comunità di provincia, dove si alternano attività culturali in senso stretto con forme di esercizio cinematografico;
– circoli culturali che operano in diversi ambiti, tra cui la promozione della cultura cinematografica, prevalentemente attraverso rassegne, interventi nelle scuole, concorsi, formazione e convegni.
A tutte e tre queste tipologie di circolo si affianca la programmazione di numerose arene estive, attività tipica e particolarmente apprezzata del sistema Ucca.

Il lavoro di profondità

Uno dei principali tratti distintivi di Ucca è la sua capillarità sull’intero territorio nazionale: così come i circoli Arci sono spesso l’unico presidio di socialità in aree altrimenti desertificate, così le nostre basi associative insistono il più delle volte su territori nei quali gli ultimi presìdi cinematografici hanno da tempo cessato di esistere. La fitta rete di sale e di arene gestite sul territorio dai circoli affiliati svolge un encomiabile lavoro di supplenza rispetto alla programmazione mainstream dei multiplex, programmando esclusivamente cinema di qualità. É un’attività che parte dal basso, che riapre sale dismesse, che aiuta a bonificare aree disagiate, che offre occasione di intrattenimento e di riflessione a costi economici. É in definitiva un’attività complementare a quella dell’esercizio tradizionalmente inteso, perché ha finalità sociali: è una rete coraggiosa che riempie un vuoto e riesce a continuare la sua attività grazie al lavoro volontario di tanti giovani appassionati e alla totale mancanza di scopo di lucro

La progettualità

La programmazione delle basi associative Ucca è rivolta essenzialmente a valorizzare il cinema “invisibile” italiano ed europeo, trascurato dalla grande distribuzione, o semplicemente quello più fragile, che non riesce a trovare la sua strada nel complicato intreccio tra noleggio ed esercizio. É questo il significato profondo di una rassegna itinerante di cinema del reale quale “L’Italia che non si vede”, nel duplice senso che non teme di approfondire argomenti scomodi o comunque rimossi dai media e nel contempo cerca di avvicinare il pubblico a documentari “invisibili” perché ostracizzati o falcidiati dalla censura di mercato. O quello del concorso “Obiettivi sul lavoro”, che si propone di cercare, selezionare e diffondere film e opere audiovisive in grado di affrontare le questioni legate al tema del lavoro, in un tempo di crisi come quello contemporaneo, nel quale diritti e tutele dei lavoratori sono minacciati e rischiano di essere eliminati.

Gli obiettivi

La nostra priorità è la formazione di nuovo pubblico: un lavoro di incentivazione imperniato su di un rapporto fecondo e non occasionale con gli istituti scolastici, fatto di proiezioni di film di qualità, preferibilmente in lingua originale con sottotitoli, costantemente supportato da workshop di educazione all’immagine.
Ma Ucca deve essere anche la fucina dell’indipendenza creativa dei giovani autori: non a caso già oggi può vantare due prestigiose scuole di alta formazione, l’Atelier di cinema del reale di Ponticelli e il Corso formativo di regia cinematografica di Roma.
Così come deve porsi quale interlocutrice privilegiata delle piccole distribuzioni indipendenti, rendendo economicamente accessibili alle proprie basi associative, anche le più periferiche, le opere dei grandi registi di domani presentati ai principali festival internazionali.
E infine, perché no?, creare un proprio roster esclusivodi documentari, medio e cortometraggi di qualità.